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Tipo di capelli
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Lo scorso 13 settembre una ragazza curda iraniana ventiduenne Mahsa Amini, è stata arrestata a Teheran dalla polizia “morale” per non aver rispettato il “modo corretto” di indossare il velo, come imposto dalla legge islamica in Iran dal 1979. Dalla caserma Mahsa è uscita in ambulanza, e, trasportata all’ospedale più vicino, è stata dichiarata morta dopo tre giorni di coma.
All’inizio di settembre si era recata a Teheran per trascorrere qualche giorno di vacanza con i genitori e il fratello. Mentre passeggiava per le strade della capitale con la famiglia, dal suo hijab, è fuoriuscita una ciocca dei suoi lunghi capelli neri. Questa la sua “colpa”: sufficiente perché la polizia decidesse di arrestarla e di portarla in caserma per subire “una lezione” su come indossare correttamente il velo.
L’articolo 638 del codice penale islamico iraniano, sancisce che qualsiasi atto ritenuto “offensivo” per la pubblica decenza è punito con la reclusione da dieci giorni a due mesi, o 74 frustate. In particolare le donne che vengono viste in pubblico senza il velo devono essere punite con una reclusione da dieci giorni a due mesi o multa in contanti e viene applicata a partire dai nove anni, che è l’età minima di responsabilità penale per le ragazze in Iran, anche se il velo è obbligatorio già dall’età di sette anni, quando iniziano la scuola elementare. “Grazie” a queste disposizioni, le autorità iraniane sono legittimate ad arrestare e imprigionare arbitrariamente decine di migliaia di donne ogni anno che, come Mahsa, hanno mostrato ciocche di capelli sotto il velo.
Ma sono leggi che violano i diritti umani delle donne, rendendole vittime di trattamenti e punizioni corporali!
Le autorità locali hanno ovviamente negato ogni connessione tra l’arresto di Mahsa e la sua morte. Ma da quel giorno si sono levate in protesta numerose mobilitazioni di civili, dilagatesi in poco tempo su tutto il territorio nazionale e internazionale. Purtroppo altri giovani hanno perso la vita durante queste manifestazioni. Che però non si fermano.
Continua..